“CETTI CURFINO”, DI MASSIMO MAUGERI NON CONCEDE TREGUA AL LETTORE
DOPO “TRINACRIA PARK” LO SCRITTORE CATANESE SI CONFERMA MAESTRO NELLA FUSIONE DEI GENERI
di Cristina Marra
11/06/2018
Letto e recensito
Messina. Una storia nera, forte che ti investe come un pugno e ti conquista con una carezza, è quella di "Cetti Curfino" di Massimo Maugeri che gioca abilmente sulla doppiezza e gli opposti della struttura narrativa e della caratterizzazione dei personaggi.
Il romanzo, nato da un precedente racconto e da un monologo teatrale portato in scena da Carmelinda Gentile, ha una protagonista che attrae, affascina, commuove e fa sorridere con la sua "bellezza selvaggia, dura, di pietra. Una bellezza che bloccava il respiro. E, sì, lasciava presagire morte".
Cetti Curfino è una donna vittima e carnefice allo stesso tempo, che sconta in carcere la pena per un crimine d'impeto, svelato dall'autore quasi alla fine del romanzo, e che la allontana dal suo unico affetto, quello per il figlio Seby. La storia della bellissima e sfortunata Cetty vuole essere raccontata dal giovane giornalista Andrea Coriano in un libro. Andrea e Cetti si incontrano due volte in carcere e i loro destini sembrano unirsi in un obiettivo comune.
La sofferta decisione di Cetti diventa momento di lunghe riflessioni per il giornalista mortificato nella sua professione e frustrato dalla mancanza di alternative oltre che da una situazione sentimentale demoralizzante. In quella donna, Andrea, avverte urgenze e attese e la voce di Cetti risuona in tutte le pagine del romanzo e si fa eco. Una voce che porta con sè sofferenze, rinunce, violenze e soprusi e che si fa sentire attraverso le pagine di una lettera indirizzata al commissario che come in un flusso di coscienza la libera dalle sue paure e dai suoi rimorsi.
Maugeri rende la sua protagonista investigatrice di se stessa che scava nel suo passato e rivela la difficile condizione di dipendenza e costrizione vissuta nel rapporto col cognato e la giustizia che chiede per il marito morto sul lavoro.
Cetti racconta di sé e la scrittura diventa momento di riscatto e quella voce inascoltata o volutamente muta finalmente urla la sua situazione di donna vedova e madre che per fame e bisogno cede e compiere un gesto violento. Le parole impresse sulla carta non perdono la potenza dell'oralità e il vernacolo originale di Cetti incontra le parole dei testi delle canzoni di John Lennon dedicate all'universo della donna troppo spesso colpito e ferito dalla violenza e la brutalità dell'uomo che Maugeri distribuisce in una sorta di sfida col lettori. Cetti è un personaggio specchio che non solo riesce a far luce sulle sue zone oscure ma che diventa anche il riflesso di tutti gli altri personaggi che riempiono la scena narrativa.
A Cetti fa da contraltare l'anziana Miriam, zia di Andrea che lo ha allevato sin da piccolo e che è la custode di una sicilianità antica che tramanda tradizioni culinarie e rimedi di economia domestica, ma che, allo stesso tempo, rivela l'altro suo volto di donna al passo coi tempi che con le amiche non rinuncia ai centri commerciali, agli aperitivi e ai messaggi su whatsapp.
Maugeri dopo "Trinacria Park" si riconferma un maestro della parola e del sapiente miscuglio di generi in un romanzo che non concede soste e che riempie il silenzio omertoso con una voce indimenticabile , la voce di chi ha fretta e bisogno di essere ascoltato come lo vuole essere la terra siciliana che con Maugeri diventa metafora per raccontare la contemporaneità.
BATTUTA MEMORABILE: " Tu non avrai mail il coraggio di ammazzare qualcheduno. Questo mi dicevo. Quanto mi sbagliavo".
MASSIMO MAUGERI
"CETTI CURFINO"
LA NAVE DI TESEO Editore
18,00 euro
Il romanzo, nato da un precedente racconto e da un monologo teatrale portato in scena da Carmelinda Gentile, ha una protagonista che attrae, affascina, commuove e fa sorridere con la sua "bellezza selvaggia, dura, di pietra. Una bellezza che bloccava il respiro. E, sì, lasciava presagire morte".
Cetti Curfino è una donna vittima e carnefice allo stesso tempo, che sconta in carcere la pena per un crimine d'impeto, svelato dall'autore quasi alla fine del romanzo, e che la allontana dal suo unico affetto, quello per il figlio Seby. La storia della bellissima e sfortunata Cetty vuole essere raccontata dal giovane giornalista Andrea Coriano in un libro. Andrea e Cetti si incontrano due volte in carcere e i loro destini sembrano unirsi in un obiettivo comune.
La sofferta decisione di Cetti diventa momento di lunghe riflessioni per il giornalista mortificato nella sua professione e frustrato dalla mancanza di alternative oltre che da una situazione sentimentale demoralizzante. In quella donna, Andrea, avverte urgenze e attese e la voce di Cetti risuona in tutte le pagine del romanzo e si fa eco. Una voce che porta con sè sofferenze, rinunce, violenze e soprusi e che si fa sentire attraverso le pagine di una lettera indirizzata al commissario che come in un flusso di coscienza la libera dalle sue paure e dai suoi rimorsi.
Maugeri rende la sua protagonista investigatrice di se stessa che scava nel suo passato e rivela la difficile condizione di dipendenza e costrizione vissuta nel rapporto col cognato e la giustizia che chiede per il marito morto sul lavoro.
Cetti racconta di sé e la scrittura diventa momento di riscatto e quella voce inascoltata o volutamente muta finalmente urla la sua situazione di donna vedova e madre che per fame e bisogno cede e compiere un gesto violento. Le parole impresse sulla carta non perdono la potenza dell'oralità e il vernacolo originale di Cetti incontra le parole dei testi delle canzoni di John Lennon dedicate all'universo della donna troppo spesso colpito e ferito dalla violenza e la brutalità dell'uomo che Maugeri distribuisce in una sorta di sfida col lettori. Cetti è un personaggio specchio che non solo riesce a far luce sulle sue zone oscure ma che diventa anche il riflesso di tutti gli altri personaggi che riempiono la scena narrativa.
A Cetti fa da contraltare l'anziana Miriam, zia di Andrea che lo ha allevato sin da piccolo e che è la custode di una sicilianità antica che tramanda tradizioni culinarie e rimedi di economia domestica, ma che, allo stesso tempo, rivela l'altro suo volto di donna al passo coi tempi che con le amiche non rinuncia ai centri commerciali, agli aperitivi e ai messaggi su whatsapp.
Maugeri dopo "Trinacria Park" si riconferma un maestro della parola e del sapiente miscuglio di generi in un romanzo che non concede soste e che riempie il silenzio omertoso con una voce indimenticabile , la voce di chi ha fretta e bisogno di essere ascoltato come lo vuole essere la terra siciliana che con Maugeri diventa metafora per raccontare la contemporaneità.
BATTUTA MEMORABILE: " Tu non avrai mail il coraggio di ammazzare qualcheduno. Questo mi dicevo. Quanto mi sbagliavo".
MASSIMO MAUGERI
"CETTI CURFINO"
LA NAVE DI TESEO Editore
18,00 euro