“DIARIO LICENZIOSO DI UNA CAMERIERA” DI MARIO MORETTI

Roma. In uno spazio dal nome evocativo, situato a Via dei Coronari, per l’esattezza in Via della Vetrina, è andato in scena un interessante monologo di Mario Moretti, dal titolo “Diario licenzioso di una cameriera” e interpretato da una validissima Giovanna Lombardi.

Lo spettacolo, liberamente tratto dal romanzo: Journal d’une femme de chambre” di Octave Mirbeau e riproposto nell’adattamento teatrale e per la regia di Gianni De Feo, mette a fuoco alcuni fatti e stereotipi sempre ricorrenti in varie epoche e in diverse società.

Stavolta, è la protagonista “Celestine” a cercare una sua rivincita nei confronti dei suoi datori di lavoro; e lo fa ricorrendo appunto al potere della seduzione, che esercita attraverso il suo corpo.

Gli amori ancillari hanno caratterizzato spesso le cronache, la storia, la realtà quotidiana, toccando spesso figure altolocate o al di sopra di ogni sospetto.

Anche in questo monologo, la protagonista denuncia palesemente la borghesia e le sue ipocrisie, la stessa Chiesa, la pedofilia e in generale la violenza sui deboli e sugli indigenti. E lo fa gettando uno sguardo inedito, realistico e crudo, sulla Parigi dei primi ‘900. Gli occhi di un’umile cameriera colgono e castigano usci e costumi, ma avvalendosi di una naturale ironia.

Giovanna Lombardi è molto brava nel saper caratterizzare le varie sfaccettature del suo personaggio, che ben si presta ad illustrare anche aspetti e fatti assai drammatici (ad esempio lo stupro), che non necessitano certamente di una visione ironica.

Nel complesso, uno spettacolo interessante, ben diretto da Gianni De Feo e soprattutto validamente proposto dalla bravissima Giovanna Lombardi. Uno spettacolo che merita di essere riproposto al pubblico romano, per le emozioni che è in grado di suscitare.