INTERVISTA A GIAMPIERO ALCOZER TITOLARE DEL BRAND DI GIOIELLI ALCOZER & J

L’ARTISTA CHE AMA ESPLORARE L’UNIVERSO FEMMINILE

CRISTINA MARRA 09/03/2024
ECCELLENZE MADE IN ITALY
ALCOZERFirenze. Il ranocchio con la corona in testa dall’aspetto regale e discreto è il logo del  brand di gioielli Alcozer & J e rimanda alla fiaba dei Grimm in cui nulla è come appare e basta credere ai sogni e fidarsi dei sentimenti per realizzare un desiderio.

Dal logo alle creazioni, dalla fiaba alla realtà  è un soffio di polvere magica, quella sprigionata dal talento di Giampiero Alcozer che trasforma la materia in gioielli iconici. L’imminente celebrazione del trentennale del marchio fiorentino di bijoux, eccellenza nel settore, e la disponibilità di Giampiero mi permettono di scoprire qualche segreto dell’alchimista-orafo che crea collezioni e pezzi unici.

Viaggiatore dell’anima ed esploratore dell’universo femminile, Giampiero Alcozer ha la passione per le esplorazioni e compie da sempre viaggi per il mondo e si lascia incantare dal fascino dei luoghi esotici o ricchi di arte. Cerca la bellezza con curiosità e sensibilità, una bellezza racchiusa e nascosta o evidente e esuberante e la trasmette in ogni gioiello che diventa una “ dichiarazione d’amore alla femminilità, alla vita”. La mia collana (in foto a destra) è il simbolo della ciclicità e della trasformazione di egiziana memoria, in ottone dorato e con una perla di fiume  è esempio della creatività di Alcozer, il tocco di bianco della purezza della perla è il solo colore donato al gioiello che fa dell’essenzialità cromatica il suo tratto distintivo e lascia a chi lo indossa il piacere di assorbirlo e renderlo personale e parte di sè.   
 
Giampiero, grazie di essere su Eccellenze made in Italy. Sei un orafo artista e materializzi in gioielli la natura, i sogni le fiabe. Il principe ranocchio è il tuo logo, i tuoi sogni si sono realizzati?  ALCOZER

Assolutamente si, qualsiasi creativo trasla il suo vissuto in quello che crea ed i miei gioielli sono lo specchio della mia anima. Il mio ranocchio è si diventato principe con la corona d’oro bella in vista, ma è sempre rimasto se stesso, il bambino degli inizi, quello che sogna ad occhi aperti. Dal primo momento che ho iniziato quest’attività mi sono accorto che non era per niente un lavoro come quelli che avevo fatto in precedenza, ma il sogno che si stava realizzando. A tutt’oggi che sono passati 30 anni, ancora mi sveglio entusiasta per la giornata che sto per vivere, perché il gioiello più bello e’ quello che devo ancora realizzare. Sogno, creo, vivo.

Crei gioielli oserei dire per accumulo di emozioni. I tuoi gioielli sia delle collezioni che i pezzi unici sono gioielli-racconto ma anche gioielli-viaggio?

Sicuramente di viaggi ne ho fatti tantissimi ed in ognuno di essi ho tirato fuori idee nuove come fossero cartoline.

La tua è oreficeria artigianale totalmente made in Italy. Dalla creazione al pezzo finito, con chi collabori?

Più che Made in Italy io direi Made in Florence. Tutto farina del nostro sacco ed oltre ai miei più stretti collaboratori, a parte qualche errore di gioventù dei primi anni, non collaboro con nessuno. Viene tutto prodotto nel nostro laboratorio in Via Mannelli in piena libertà creativa e produttiva.

ALCOZERIl brand ha compiuto trent’anni, come celebri questo compleanno? Dal primo gioiello a oggi quanto ti senti “cresciuto”?

Il 7 Aprile festeggerò questo traguardo insieme ad amici, clienti e fornitori organizzando una festa sfaccettata come una pietra. Mi sono riproposto di far toccare a tutti il cielo con un dito e penso veramente di riuscirci. Sarà il festeggiamento di un viaggio meraviglioso di una vita passata all’insegna della curiosità. Cresciuto?? Ma io devo ancora crescere! Ho ancora tanto da imparare e tanto da regalare.

Che legame hai con Firenze, quanto ti ispira e perché l’hai scelta come città di adozione?

Sono atterrato qui nel 1984 e mi sono subito innamorato. Avevo vissuto per 4 anni a Parigi, ma Firenze è stata il vero coup de foudre! Era un gioiellino pieno di piccole botteghe artigiane, brulicava di potenziali maestri ed io ero assetato d’arte. Da lì ad iniziare a far scorrere le mani su qualsiasi materiale il passo è stato breve. Poi ho dovuto scegliere su cosa soffermarmi e così è nata finalmente la mia storia.

Crei gioielli anche per eventi, dall’allunaggio a celebrazioni cinematografiche, quanto ti piace e che soddisfazioni professionali e personali ti trasmette?

Come ti dicevo, sono curioso, ma anche attento a ciò che succede attorno a me, ho bisogno di trasmettere e di rispettare la realtà dei fatti, ma questo non m’impedisce d’interpretare a mio modo ogni evento sfidandolo con la mia arte.

Gli animali sono sempre presenti nelle tue collezioni, gatti, ranocchi, serpenti, farfalle...Che legame hai con loro e quanto è stimolante celebrarli?

Nella storia e nell’arte gli animali ci hanno accompagnato sempre. Sono amici, fratelli, simboli, trasmettono amore, sono ospiti prediletti dei nostri sogni, li rispettiamo, li temiamo, li coccoliamo, ci immedesimiamo..Come stare senza animali? Molto spesso un animale ci sceglie per trascorrere la sua vita insieme a noi. Amore incondizionato. Ma altre volte ci tocca pure inventarli, come draghi, unicorni, sirene.. Io amo rappresentarli tutti.

Che materiali prediligi per i tuoi gioielli? Quasi privi di colori se non di pietre o perle, è chi li indossa che sprigiona il colore personale, la propria identità? 

All’epoca del mio inizio scelsi l’ottone perché era il metallo più duttile, economico e reperibile. Fui il primo in Italia ad abbinare un metallo povero con delle pietre preziose e questa fu la svolta, anche perché il prezzo del gioiello se pur di grandi dimensioni, rimaneva accessibile. Non ho mai amato i gioiellini microscopici che scimmiottano l’oreficeria. Un mio oggetto si deve vedere! Devi capire la persona che lo indossa e non riconoscerla, catalogarla in base al trend del momento.ALCOZER

Spesso mi è capitato di dire che per me i gioielli sono compagni soprattutto di viaggio. Nel mio bagaglio  infilo anche i gioielli e indosso quelli che al collo o al braccio o alle dita  sfioro durante il tragitto. Gioielli compagni della quotidianità. Condividi questa mia concezione?Un gioiello per te cosa rappresenta?

Un gioiello che si rispetti rappresenta tutta una filosofia di pensiero di chi lo indossa. Può essere un gatto, un serpente, una tigre, una farfalla… Da lì si capisce qual e’ il tuo stato d’animo, che persona sei, cosa vuoi comunicare indossandolo o soltanto tenendolo fra le dita, assorbirne la sua forza.

Nel tuo negozio Giampiero Alcozer a Firenze ci sono le collezioni e i pezzi unici. Anche il negozio è concepito come un viaggio emozionale?

Lo store Giampiero Alcozer e’ un regalo che mi sono fatto per i trent’anni di vita di Alcozer &J. Mi rispecchia in pieno, è quello che sono con tutte le mie sfaccettature, e’ un negozio pieno, ma allo stesso tempo minimale, accenni storici, ma con linee moderne. Mi sono staccato dal Brand per non fare nessun compromesso. Scelgo personalmente gli oggetti da esporre uno per uno.Il mio fiore all’occhiello.

Alcozer in Italia e nel mondo. Negozi mono marca anche all’estero. Chi sceglie Alcozer e che differenza riscontri tra i clienti italiani e stranieri?

In trent’anni Alcozer & J ha superato tante crisi, crolli, pandemia e guerre, ma è rimasta in piedi e ad oggi abbiamo due negozi a Firenze, e diversi negozi mono marca in Russia. I clienti principali sono per lo più stranieri e ovviamente russi e cinesi, ma abbiamo mantenuto uno zoccolo duro di’ affezionati clienti italiani che amano ancora osare, stupire e stupirsi con le nostre creazioni. Ovviamente il 7 Aprile sono tutti miei ospiti per spegnere insieme le 30 candeline.
 

Articoli EMOZIONI

Contattaci