LETTERA AL PRESIDENTE DRAGHI DA VENTI ASSOCIAZIONI DEGLI AUTORI E ARTISTI ITALIANI
GLI AUTORI E GLI ARTISTI ITALIANI, LE MAESTRANZE, I TEATRI E LE COMPAGNIE CONFIDANO NELLA POLITICA DI ESPANSIONE PROGETTUALE DEL NUOVO GOVERNO
Global Press Italia
17/02/2021
Covid 19
Roma. Più di venti associazioni, in rappresentanza di migliaia di autori e artisti italiani, hanno sottoscritto la lettera del Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea – Cendic: un appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi per lo spettacolo, un settore tra i più penalizzati in questo periodo storico di emergenza, che pure ha i numeri e le potenzialità per contribuire significativamente alla ripresa del Paese.
GLI AUTORI E GLI ARTISTI ITALIANI, LE MAESTRANZE, I TEATRI E LE COMPAGNIE CONFIDANO NELLA POLITICA DI ESPANSIONE PROGETTUALE DEL NUOVO GOVERNO:
“Le chiediamo di non dimenticarci – si afferma nella lettera - il settore culturale ha bisogno di essere rilanciato attraverso novità e finanziamenti in media con quelli degli altri Paesi europei, che segnino una discontinuità netta nei confronti del passato. L’Italia non è soltanto lo scrigno di tesori che tutto il mondo ama e ci invidia, è anche la patria di tanti artisti che producono cultura per l’avvenire (…..) C’è bisogno di investimenti su teatro, cinema e audiovisivo, danza e musica: non vogliamo solo ristori, vogliamo lavorare e produrre. (….) C’è bisogno di riaprire in sicurezza i teatri, i cinema, le sale da concerto, ripensando alle loro modalità di sostegno, finanziamento e accesso al credito. (…) È necessario che il FUS venga incrementato e riformato, cambiando le regole di assegnazione dei fondi e dando propulsione alle piccole e medie imprese, che sono tante e che sono quelle più colpite dalla pandemia”.
Nella lettera si ribadisce inoltre la necessità che, come accade in altri paesi in Europa, i teatri stabili producano una quantità
significativa di testi italiani, e venga realizzato un Teatro per la Drammaturgia Nazionale. Oltre a questo viene auspicata una legge di Riforma Generale dello Spettacolo che riconosca una vera dignità professionale e tutele agli artisti e alle maestranze, assicurando previdenza e assistenza, affinché nessuno debba rimanere ostaggio dei vari DPCM, nei momenti di emergenza.
L’indotto dell’industria culturale è vastissimo, composto non solo da attori, autori e registi, ma da tecnici, artigiani, amministrativi: intere famiglie che vivono di questo, producendo bellezza e contenuti ma anche una quota considerevole di PIL. Il settore culturale allargato, di cui lo spettacolo rappresenta una parte significativa, ha avuto infatti una crescita costante, tra il 2010 e il 2018, che ha prodotto il 6,1% di PIL, sino ad arrivare al 16,9% considerando l’indotto.
Presidente Draghi,
gli autori e artisti italiani vogliono esprimere anticipatamente la loro fiducia nei confronti del Governo che Lei guiderà. Inutile dirLe che i teatri, i cinema e tutti i luoghi della musica e della danza sono stati i primi a chiudere per la pandemia in corso e probabilmente saranno gli ultimi ad essere riaperti.
Sappiamo che è Sua intenzione attuare una politica di espansione progettuale per l’economia del nostro Paese. Per questo Le chiediamo di non dimenticarci, il settore culturale ha bisogno di essere rilanciato attraverso novità e finanziamenti in linea con quelli degli altri Paesi europei, che segnino una discontinuità netta nei confronti del passato.
L’Italia non è soltanto lo scrigno di tesori che tutto il mondo ama e invidia, non è soltanto un museo a cielo aperto, è anche la patria di tanti artisti che producono cultura per l’avvenire: una cultura dinamica, in divenire, che ha bisogno di essere considerata e messa in condizione di operare.
Confidiamo che voglia mettere mano al nostro sistema che, come molti altri in Italia, spesso tende a creare situazioni di privilegio, a prescindere dall’effettiva valenza artistica. C’è bisogno di investimenti su teatro, cinema e audiovisivo, danza e musica: non vogliamo solo ristori, vogliamo lavorare e produrre.
C’è bisogno di riaprire in sicurezza i teatri, i cinema, le sale da concerto, ripensando alle loro modalità di sostegno, finanziamento e accesso al credito, così come è improrogabile l’applicazione, nei diversi settori, di regole certe che non penalizzino le realtà produttive artistiche italiane, in un panorama dove troppo spesso talenti e professionalità vengono ignorati a favore di discutibili rendite di posizione.
È necessario che il FUS venga incrementato e riformato, cambiando le regole di assegnazione dei fondi e dando propulsione alle piccole e medie imprese, che sono tante e che sono quelle più colpite dalla pandemia.
Altrettanto necessario è che venga finalmente applicata la regola esistente e mai attuata che i teatri stabili producano obbligatoriamente una quantità significativa di testi italiani.
Ma soprattutto è necessaria una legge di Riforma Generale dello Spettacolo, che riconosca dignità professionale agli artisti, assicuri loro tutele e non permetta più che in caso di emergenza intere categorie vengano abbandonate alla benevolenza dei DPCM, che quasi inevitabilmente finiscono per tralasciare alcune figure, le più deboli.
Vorremmo che Lei tenesse in considerazione, inoltre, il fatto che siamo l’unico Paese europeo a non avere un Teatro dedicato alla propria Drammaturgia Nazionale Contemporanea e che solo attraverso la nostra storia attuale, i nostri temi e la nostra lingua possiamo dare dignità alla nostra cultura, valorizzandola come fa ogni altro Paese europeo.
In questo senso sarà anche necessario verificare gli effetti prodotti dalla recente riforma cinematografica, che ha evidenziato diversi punti di criticità, apportando quelle indispensabili modifiche per meglio favorire la creatività, generare opportunità di lavoro e sostenere la piccola e media impresa e le produzioni indipendenti, storicamente le più attente ai contenuti.
Gli artisti e le maestranze sono strettamente connessi tra loro e il lavoro dei primi determina anche quello dei secondi. L’indotto dell’industria culturale è vastissimo, si tratta di famiglie intere che vivono grazie a questa esile ma indispensabile sinergia che genera bellezza e contenuti.
In crescita costante negli anni 2010-2018, il settore culturale allargato, di cui lo spettacolo è parte significativa, ha prodotto il 6,1% di PIL e con l’indotto il 16,9%, ma potremmo fare molto di più, contribuendo a rendere la cultura un importante volano di ripresa della nostra Nazione.
Confidiamo in un Suo ascolto attento e sensibile, lo stesso che ha mostrato per la questione ambientale, e Le inviamo i nostri sinceri auguri di buon lavoro.
Gli autori e gli artisti di
GLI AUTORI E GLI ARTISTI ITALIANI, LE MAESTRANZE, I TEATRI E LE COMPAGNIE CONFIDANO NELLA POLITICA DI ESPANSIONE PROGETTUALE DEL NUOVO GOVERNO:
“Le chiediamo di non dimenticarci – si afferma nella lettera - il settore culturale ha bisogno di essere rilanciato attraverso novità e finanziamenti in media con quelli degli altri Paesi europei, che segnino una discontinuità netta nei confronti del passato. L’Italia non è soltanto lo scrigno di tesori che tutto il mondo ama e ci invidia, è anche la patria di tanti artisti che producono cultura per l’avvenire (…..) C’è bisogno di investimenti su teatro, cinema e audiovisivo, danza e musica: non vogliamo solo ristori, vogliamo lavorare e produrre. (….) C’è bisogno di riaprire in sicurezza i teatri, i cinema, le sale da concerto, ripensando alle loro modalità di sostegno, finanziamento e accesso al credito. (…) È necessario che il FUS venga incrementato e riformato, cambiando le regole di assegnazione dei fondi e dando propulsione alle piccole e medie imprese, che sono tante e che sono quelle più colpite dalla pandemia”.
Nella lettera si ribadisce inoltre la necessità che, come accade in altri paesi in Europa, i teatri stabili producano una quantità
significativa di testi italiani, e venga realizzato un Teatro per la Drammaturgia Nazionale. Oltre a questo viene auspicata una legge di Riforma Generale dello Spettacolo che riconosca una vera dignità professionale e tutele agli artisti e alle maestranze, assicurando previdenza e assistenza, affinché nessuno debba rimanere ostaggio dei vari DPCM, nei momenti di emergenza.
L’indotto dell’industria culturale è vastissimo, composto non solo da attori, autori e registi, ma da tecnici, artigiani, amministrativi: intere famiglie che vivono di questo, producendo bellezza e contenuti ma anche una quota considerevole di PIL. Il settore culturale allargato, di cui lo spettacolo rappresenta una parte significativa, ha avuto infatti una crescita costante, tra il 2010 e il 2018, che ha prodotto il 6,1% di PIL, sino ad arrivare al 16,9% considerando l’indotto.
QUESTA LA LETTERA-APPELLO:
Presidente Draghi,
gli autori e artisti italiani vogliono esprimere anticipatamente la loro fiducia nei confronti del Governo che Lei guiderà. Inutile dirLe che i teatri, i cinema e tutti i luoghi della musica e della danza sono stati i primi a chiudere per la pandemia in corso e probabilmente saranno gli ultimi ad essere riaperti.
Sappiamo che è Sua intenzione attuare una politica di espansione progettuale per l’economia del nostro Paese. Per questo Le chiediamo di non dimenticarci, il settore culturale ha bisogno di essere rilanciato attraverso novità e finanziamenti in linea con quelli degli altri Paesi europei, che segnino una discontinuità netta nei confronti del passato.
L’Italia non è soltanto lo scrigno di tesori che tutto il mondo ama e invidia, non è soltanto un museo a cielo aperto, è anche la patria di tanti artisti che producono cultura per l’avvenire: una cultura dinamica, in divenire, che ha bisogno di essere considerata e messa in condizione di operare.
Confidiamo che voglia mettere mano al nostro sistema che, come molti altri in Italia, spesso tende a creare situazioni di privilegio, a prescindere dall’effettiva valenza artistica. C’è bisogno di investimenti su teatro, cinema e audiovisivo, danza e musica: non vogliamo solo ristori, vogliamo lavorare e produrre.
C’è bisogno di riaprire in sicurezza i teatri, i cinema, le sale da concerto, ripensando alle loro modalità di sostegno, finanziamento e accesso al credito, così come è improrogabile l’applicazione, nei diversi settori, di regole certe che non penalizzino le realtà produttive artistiche italiane, in un panorama dove troppo spesso talenti e professionalità vengono ignorati a favore di discutibili rendite di posizione.
È necessario che il FUS venga incrementato e riformato, cambiando le regole di assegnazione dei fondi e dando propulsione alle piccole e medie imprese, che sono tante e che sono quelle più colpite dalla pandemia.
Altrettanto necessario è che venga finalmente applicata la regola esistente e mai attuata che i teatri stabili producano obbligatoriamente una quantità significativa di testi italiani.
Ma soprattutto è necessaria una legge di Riforma Generale dello Spettacolo, che riconosca dignità professionale agli artisti, assicuri loro tutele e non permetta più che in caso di emergenza intere categorie vengano abbandonate alla benevolenza dei DPCM, che quasi inevitabilmente finiscono per tralasciare alcune figure, le più deboli.
Vorremmo che Lei tenesse in considerazione, inoltre, il fatto che siamo l’unico Paese europeo a non avere un Teatro dedicato alla propria Drammaturgia Nazionale Contemporanea e che solo attraverso la nostra storia attuale, i nostri temi e la nostra lingua possiamo dare dignità alla nostra cultura, valorizzandola come fa ogni altro Paese europeo.
In questo senso sarà anche necessario verificare gli effetti prodotti dalla recente riforma cinematografica, che ha evidenziato diversi punti di criticità, apportando quelle indispensabili modifiche per meglio favorire la creatività, generare opportunità di lavoro e sostenere la piccola e media impresa e le produzioni indipendenti, storicamente le più attente ai contenuti.
Gli artisti e le maestranze sono strettamente connessi tra loro e il lavoro dei primi determina anche quello dei secondi. L’indotto dell’industria culturale è vastissimo, si tratta di famiglie intere che vivono grazie a questa esile ma indispensabile sinergia che genera bellezza e contenuti.
In crescita costante negli anni 2010-2018, il settore culturale allargato, di cui lo spettacolo è parte significativa, ha prodotto il 6,1% di PIL e con l’indotto il 16,9%, ma potremmo fare molto di più, contribuendo a rendere la cultura un importante volano di ripresa della nostra Nazione.
Confidiamo in un Suo ascolto attento e sensibile, lo stesso che ha mostrato per la questione ambientale, e Le inviamo i nostri sinceri auguri di buon lavoro.
Gli autori e gli artisti di
CENDIC - Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea
UNA – Unione Nazionale Autori
ACEP – Associazione Compositori Editori Produttori
ACMF – Associazione Compositori Musica per Film
AIDAC - Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinetelevisivi
ANAC - Associazione Nazionale Autori Cinematografici
ANART – Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali
CENDIC COMITATO dei MILLESOCI
FEDERAZIONE AUTORI
ITALSHOW Associazione per i Professionisti dello Spettacolo
L’ASSOCIAZIONE – Autori Compositori Interpreti Esecutori
MAP – Movimento Autori Professionisti
NOTE LEGALI
SNAC – Sindacato Nazionale Autori e Compositori
UNCLA – Unione Nazionale Compositori Librettisti e Autori
ApTI – Associazione per il Teatro Italiano
ASSTeatro – Associazione Sindacale Autori di Teatro
AUT – Autori
Coordinamenti StaGe! e Indies
DRAMMA.it
Fed.It.Art. – Federazione Italiana Artisti
Fondazione Teatro Italiano Carlo Terron
Rivista SIPARIO
S.I.A.D. – Società Italiana Autori Drammatici
UNA – Unione Nazionale Autori
ACEP – Associazione Compositori Editori Produttori
ACMF – Associazione Compositori Musica per Film
AIDAC - Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinetelevisivi
ANAC - Associazione Nazionale Autori Cinematografici
ANART – Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali
CENDIC COMITATO dei MILLESOCI
FEDERAZIONE AUTORI
ITALSHOW Associazione per i Professionisti dello Spettacolo
L’ASSOCIAZIONE – Autori Compositori Interpreti Esecutori
MAP – Movimento Autori Professionisti
NOTE LEGALI
SNAC – Sindacato Nazionale Autori e Compositori
UNCLA – Unione Nazionale Compositori Librettisti e Autori
ApTI – Associazione per il Teatro Italiano
ASSTeatro – Associazione Sindacale Autori di Teatro
AUT – Autori
Coordinamenti StaGe! e Indies
DRAMMA.it
Fed.It.Art. – Federazione Italiana Artisti
Fondazione Teatro Italiano Carlo Terron
Rivista SIPARIO
S.I.A.D. – Società Italiana Autori Drammatici