“TI SCOCCIA SE TI CHIAMO AMORE?” UNA COMMEDIA SCRITTA E DIRETTA DA LUCA GIACOMOZZI

AL TEATRO DELLE MUSE CON LUIGI FERRARO, EMILIANO REGGENTE, CAMILLA BIANCHINI, GIULIA ZADRA

SALVATORE SCIRE' 17/05/2024
VISTO E RECENSITO
giacomozziRoma (Foto, Grazia Menna). E’ in scena al Teatro delle Muse una particolare e divertente commedia.
Immaginate uno scrittore, Carlo, il quale si autoproduce un romanzo, dal titolo intrigante: “Ti scoccia se ti chiamo amore?”.  Pertanto, con l’aiuto del portiere Appunto (così si chiama!!!!), scarica decine di scatoloni contenenti i volumi: in effetti, sta aspettando la responsabile di     
un’ importante casa editrice, nella speranza che il suo romanzo possa essere distribuito.

Però, le cose non vanno come il povero Carlo sperava: infatti, si ritrova improvvisamente la casa piena di gente: innanzi tutto il coinquilino Max, che anziché lasciare la camera, si era nascosto da qualche parte; mentre arriva il nuovo coinquilino, presentatosi come Andrea Maggi: però... si tratta di una bella ragazza, il che non guasta!giacomozzi

Ma in tutto questo trambusto, si materializza Mario, il fratello di Max, cacciato di casa dalla moglie Lella, che lo ha sorpreso in flagrante adulterio. Per un meccanismo piuttosto caotico, tutti cercano di nascondersi e di depistare, motivo per cui quando arriva Marcella, la responsabile editoriale, viene scambiata per una pianta o addirittura per una specie di ninfomane che sul terrazzo fa orge. Nulla di vero: solo che avendo tutti qualcosa da nascondere, irrazionalmente si depistano l’uno con l’altro, cambiandosi nomi e ruoli, al punto che Lella, la quale irrompe a caccia del marito fedifrago, prima di raccapezzarsi a ritrovarlo impiega un bel po’.

Alla fine, le caselle andranno faticosamente al loro posto, ma non sveliamo il finale!

Anche se, in questa storia, tutto è relativo. Luca Giacomozzi, infatti, ha concepito una commedia totalmente irrazionale e surreale, ma così surreale che induce a ridere dall’inizio alla fine. Un teatro degli equivoci che si ispira alla “Comédie française”, che traeva la sua forza trascinante soprattutto dai ritmi forsennati che gli autori di Oltralpe prediligevano. Diciamo un omaggio al vaudeville (ma senza musiche!)  realizzato però utilizzando un linguaggio tipico dei nostri tempi e delle nostre città.

giacomozziLo stesso Autore giustamente ha curato la regia, riuscendo a imprimere ritmi vertiginosi a tutta la commedia, esaltando battute, gags, trovate di vario genere, volutamente a scapito di qualsiasi forma di realismo, ma ottenendo così un effetto comico continuo e sempre più crescente.

Il cast è di notevole livello: Luigi FERRARO interpreta magnificamente il ruolo di Carlo, mentre il valido Emiliano REGGENTE dà vita al personaggio di Mario, il marito infedele.  Camilla BIANCHINI ci offre una Marcella italo-francese spigliata e spiritosa, mentre la parte di Andrea è affidata a Giulia ZADRA, brava e anche bella (un cognome una garanzia!).  

Michele MANCUSO copre molto bene il ruolo enigmatico di Max, il coinquilino che non vuole “sloggiare”, mentre Francesca PAUSILLI dà vita a una colorita e romanissima Lella.

Completa il cast Claudio SCARAMUZZINO, spigliato e incisivo nella parte di Appunto, il portiere-amico, che contribuisce non poco a tutto il tourbillon che salta fuori: tra l’altro alla fine, si scoprirà che..... Non ve lo diciamo: ça va san dire!
Una commedia di grande comicità, dai ritmi forsennati, che diverte proprio per il “non-sense” che ne è alla base: continui scambi di persona, cambi di nomi e improbabili travestimenti, diventano un meccanismo fluido e scorrevole. E il pubblico applaude e si diverte! Da vedere!

Complimenti a tutti!

Salvatore Scirè
 
Fino al 19 maggio 2024
Teatro delle Muse
Via Forlì 43 – 00161 Roma
Info e prenotazioni:
Tel. 06.44233649 – cell. 392.9307391
mailfutura.srl@gmail.com
 
 

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