“I LUPI DI WILLOUGHBY CHASE” DI JOAN AIKEN

UN LIBRO DI NARRATIVA PER RAGAZZI CHE DÀ INIZIO ALLA FAMOSA SERIE “CRONACHE DEI LUPI”

CRISTINA MARRA 28/11/2023
LETTO E RECENSITO
I LUPI DI Reggio Calabria. La narrativa per ragazzi ha voci originali e importanti che la collana Cavoli a merenda di Adelphi non si lascia sfuggire, è il caso della scrittrice Joan Aiken (Sussex 1924- 2004), prolifica e geniale, figlia dell’autrice canadese Jessie McDonald’s e del poeta premio Pulitzer americano Conrad Aiken.

Joan si rivela sin da giovanissima uno spirito libero e dalla forte vena narrativa che la porta a scrivere oltre cento romanzi e a dedicarsi assiduamente alla narrativa per ragazzi. Con “I lupi di Willoughby Chase” inaugura il primo romanzo della serie delle Cronache dei lupi, pubblicato nel 1962 e ambientato nell’Inghilterra immaginaria del 1830 in cui si immagina l’arrivo di branchi di lupi attraverso il canale che unisce Calais a Dover.

Nel suo “regno di assurdi personaggi-tipo” come riporta Brian Phillips nel suo saggio sull’autrice alla fine del libro, Aiken racconta una storia familiare che comincia nella dimora lussuosa di Willoughby Chase dove la giovanissima Bonnie Green placa la tristezza per l’imminente partenza dei genitori, per motivi legati alla cagionevole salute della madre, con l’attesa dell’arrivo della cuginetta Sylvia che lascia l’anziana zia a Londra per farle compagnia.

La differenza sociale tra le due cugine è raccontata con delicatezza dall’autrice che non manca di evidenziare il coraggio e la determinazione delle due bambine anche di fronte al pericolo o alle avversità alle quali non potranno sottrarsi.

Alle spalle dei genitori, un piano criminale è stato orchestrato per danneggiare l’intera famiglia.

Tradotto da Irene Bulla, il romanzo che alterna l’avventura alla formazione, ha illustrazioni di Pat Marriott che ben accompagnano le atmosfere gotiche e cupe che caratterizzano la parte centrale della storia in cui l’amicizia e l’affetto che lega la protagonista e i giovani personaggi hanno però la meglio sulla cattiveria e la ferocia umana che si rivela peggiore di quella animale dei lupi che sbranano per sfamarsi.

Aiken infatti imbastisce una trama in cui il territorio è presidiato da lupi famelici pronti ad attaccare e mette sul chi va là l’intera popolazione ma vale anche come monito che non sempre il male e la cattiveria stanno fuori, all’esterno ma spesso covano dentro l’ambito familiare in cui la sincerità e il disinteresse non sono sempre validi.

Le avventure dure, le difficoltà fisiche e psicologiche in cui si troveranno all’improvviso Bonnie e Sylvia fanno comprendere quanto la vita possa mettere di fronte a ribaltamenti subitanei. La storia diventa anche un’indagine i cui colpevoli le tentano tutte per mascherare la loro vera natura, ma dopo l’inverno freddo e minaccioso l’arrivo della primavera riporta la luce della speranza e della verità.
 
CRISTINA MARRA     

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